CVD “Come Volevasi Dimostrare” – infatti nel mio post “AVVICINAMENTO ALLA CO2” concludevo dicendo:

Poi procurerò i KEG e, dopo la prima cotta e a conclusione della prima fermentazione primaria, affronteremo di nuovo il travaso. Ma in quel frangente non vorrei avere problemi, quindi, appena avrò i KEG farò qualche altro TEST con dell’acqua, in modo da calibrare bene questo passaggio – sempre sperando che la legge di MURPHY non ci metta lo zampino.

E’ ormai una certezza, legge di MURPHY a parte, che la prima volta è sempre “la prima volta” – scusate il giro di parole. Nonostante qualche TEST con acqua, causa una operazione sbagliata a inizio travaso, ho soffiato CO2 nel fermentatore, provocando chiaramente un mescolamento della birra e l’innalzamento di particelle solide; la molto probabile conseguenza di ciò sarà portare dei residui in bottiglia, nonostante le 3 settimane di COLD CRASH che vorrei fare.

Ma facciamo il classico “passo indietro”. Non sono per niente pratico di KEG quindi il giorno prima del travaso, mi sono messo a fare qualche test, come avevo previsto di fare. Diciamola tutta ! avrei potuto farlo qualche tempo prima e non il giorno prima, per avere più tempo e fare più prove, ma come sempre il “tempo è tiranno” e non ce l’ho fatta prima.

Innanzitutto ho lavato i 2 KEG destinati a contenere la 028.0 SCHWARZBIER (circa 40LT) che era in fermentazione. I KEG tengono nominalmente 19LT, considerando la torta di lievito nel fondo, mi aspettavo fossero sufficienti (così è stato). Lavati esternamente e internamente con NEODETERSOL VETRO e sciacquati abbondantemente con acqua.

La prima cosa da fare era capire come predisporre il circuito CO2 – già avevo utilizzato la CO2 per imbottigliare (v. S14.0 CHIALTREIS e S15.0 CRIKÖLREIS), quindi avevo già appreso come manovrare la bombola di CO2 e definito l’utilizzo del tubo rigido piccolo (8mm) per il circuito della CO2. Dovevo solo collegare il BALL LOCK BIANCO che doveva poi essere fissato alla valvola del KEG.

I BALL LOCK

Questi strani connettori. Quello Bianco e quello nero. Uno per la birra e uno per la CO2. Sono praticamente quasi identici se non per il colore. Quando li ho acquistati da PINTA ho chiesto, quale fosse per la birra e quale fosse per la CO2; subito ho notato curiosamente che anche il titolare ha avuto una titubanza, è andato probabilmente a controllare un KEG già innestato e mi ha detto: “nero = birra – bianco = co2”. In effetti a casa non lo ricordavo più, e quando mi sono messo per predisporre i tubi, ho dovuto chiamare l’amico Marco, anche lui Homebrewer nel paese dove abito, e chiederglielo. Quindi come fare a distinguerli ? Te lo devi ricordare, non c’è altro modo. Altra cosa importante da sapere: il connettore al quale collegare il tubo. Io ho preso quelli che si collegano con fascetta (v. immagine), ma ci sono anche quelli che hanno la filettatura e a cui si può collegare un JOHN GUEST (o DUOTIGHT) avvitato. Io, al tempo, avevo preso il tubo piccolo (piccolo = 8,0mm – grande = 9,5mm), che però non entra nel connettore del BALL LOCK, quindi ho dovuto utilizzare un piccolo spezzone di tubo flessibile che si potesse fascettare al BALL LOCK e dentro al quale infilare il tubo rigido da 8mm da collegare al DUOTIGHT. Questo per il collegamento BIRRA mentre per il collegamento CO2 avevo conservato uno spezzone di tubo rigido da 9,5mm (quello più grosso) e anche un DUOTIGHT riduzione da 9,5mm a 8mm, e così ho utilizzato quello per la linea della CO2. Perché non entrambi ? perché al momento in casa avevo solo un DUOTIGHT riduzione, ma mi riprometto di farlo anche per la birra. Anzi lo farò per tutti 4 i BALL LOCK (2 bianchi e 2 neri) che, al momento, ho acquistato, così da averli già pronti all’occorrenza. Il concetto, come dice Marco, è avere il meno collegamenti possibili, il meno fascette possibili, così da avere meno perdite (potenziali) possibili. Purtroppo per il tubo destinato alla birra un ulteriore problema è la dimensione (diametro) del tubo di arrivo. Ho Fermentatori inox POLSINELLI a fondo piano che hanno un rubinetto da 3/4” e portagomma con girello per il tubo da 20mm; partendo dal BALL LOCK con tubo da 8mm, aggiungendo il rubinetto che, come vedremo più avanti può essere utile, ho dovuto passare da un tubo di dimensione intermedia (mi sembra diametro 14mm) per arrivare a collegare lo spezzone finale da 20mm che va collegato al portagomma del fermentatore – totale, come si vede dall’immagine, ben 7 fascette. Dovrò trovare un modo di migliorare questo. L’altra considerazione è che il tubo della birra è diventato piuttosto lungo – pro-contro ? non ne ho idea, a parte il gestirlo durante il travaso, mi sembra che dei contro non ce ne siano; certo più corto sarebbe più maneggevole, ma più lungo può essere utile in alcune circostanze – posso sempre accorciarlo in futuro.

TEST DI TRAVASO

Come prima cosa ho riempito il Keg di acqua perché l’intenzione era di provare a travasare l’acqua spingendola fuori con CO2, in modo che al termine il Keg fosse pieno di Co2 – il mio intendimento è di fare (sempre) un travaso verso il Keg saturo di Co2. Collego il BALL LOCK BIANCO al Keg con il circuito della Co2, quindi il BALL LOCK NERO con il tubo verso il fermentatore di arrivo. Apro la Co2 ma l’acqua non viene spinta verso il fermentatore che ovviamente è depressurizzato (non è pressurizzabile). Tecnicamente non c’è nulla che spieghi perché l’acqua non venga spinta fuori dal Keg. Per fortuna è arrivato in aiuto Marco, che è da un pò che utilizza la CO2, e con cui abbiamo capito il problema: causa la mia inesperienza non avevo collegato correttamente (spinto fino in fondo) il BALL LOCK BIANCO al Keg e la Co2 non entrava nel Keg – banale !! (adesso che l’ho capito) ma questo è esattamente ciò che è avvenuto. Collegato il BALL LOCK BIANCO con la giusta pressione e il giusto “Clack”, l’acqua ha iniziato a defluire verso il fermentatore. A quel punto dovevo necessariamente passare al travaso vero e proprio.

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

TRAVASO DELLA BIRRA

Avevo già messo il fermentatore ad una certa altezza. Memore dei test precedenti (v.post “AVVICINAMENTO ALLA CO2“), avevo già deciso di travasare a caduta e non spingendo con la Co2 con un fermentatore che non tiene la pressione. Ho sanificato con STARSAN il Keg e chiaramente anche il tubo della birra, spingendo fuori la soluzione sanificante con la Co2. Ho staccato la Co2 dal Keg (non sarebbe più servita …) e collegato la linea della birra con il BALL LOCK NERO al Keg. Il coperchio del fermentatore lo avevo già predisposto in origine (quando avevo messo il mosto) con un duotight avvitato con controdado nel foro del coperchio al posto del solo gorgogliatore – una nota: questo servirebbe per riuscire ad arrivare dentro al fermentatore con il tubo rigido 8mm della CO2 per spingere la birra, per contro, se pur, durante la fermentazione, avevo collegato il gorgogliatore, questo perdeva e non ho avuto modo di vedere il gorgoglio della fermentazione. Una volta predisposto il collegamento della CO2 ho pensato che l’affluire della birra dal fondo nel KEG che contiene CO2, con l’aumentare del livello avrebbe pian piano “schiacciato” la CO2 facendo aumentare di fatto la pressione nel KEG – se non lo depressurizzi tenendo la valvola di sfiato aperta, a un certo punto potrebbe fermarsi l’afflusso della birra. A quel punto ho pensato che, anziché soffiare CO2 con la bombola nel fermentatore non pressurizzabile avrei potuto sfruttare la poca CO2 in uscita dal KEG, collegando anche il BALL LOCK BIANCO e facendo in modo che la CO2 in uscita dal KEG andasse nel fermentare tramite il foro del coperchio – male non avrebbe fatto e forse un piccolo aiuto in spinta lo avrebbe dato, per altro senza necessità di aprire il coperchio del fermentatore, evitando così contatto con ossigeno; così ho collegato anche il tubo della CO2 dal KEG al Fermentatore.

Tutto pronto ! ma ecco l’ERRORE ! la linea della CO2 da KEG a Fermentatore l’ho lasciata chiusa, nel KEG un minimo di pressione c’era, quando ho aperto il rubinetto della linea della birra, la CO2 dal KEG è ovviamente confluita verso il fermentatore, insufflando attraverso il rubinetto del fermentatore la birra nel fermentatore, e questo ha provocato ovviamente un rimescolamento della birra assolutamente inopportuno. Pazienza ! mi sono ritrovato inevitabilmente residui solidi in sospensione.

Con il KEG chiuso, non si può sapere quanta birra ci sta finendo dentro. Tra l’altro una serie di condizioni rende l’afflusso della birra nel KEG piuttosto lento:

  • il tubo 8mm è certamente piccolo e consente il passaggio di poca birra
  • far defluire la birra a caduta non aiuta a velocizzare, e l’apporto di CO2 in uscita dal KEG produce una “spinta” nel fermentatore veramente irrisoria
  • penso anche di aver stretto qualche fascetta in modo eccessivo, soprattutto nella giunzione con il tubo piccolo flessibile, provocando un minimo di strozzatura – questo dovrò risolverlo

Alla fine il travaso per riempire 2 KEG da 19LT cad è durato molto tempo (circa 2h se non di più) – devo trovare il modo di andare più velocemente.

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

Certamente una cosa importante è avere una BILANCIA. Serve oggettivamente per controllare quanta birra c’è nel KEG. Prima pesandolo vuoto per segnarsi i circa 4,5kg di tara, poi pesandolo nel corso del riempimento per capire a che punto si è arrivati con la birra. Serve una bilancia “Pesapersone”, che riesca comunque a pesare qualche Kg oltre i classici 5Kg di una bilancia da cucina. Quella che ho preso io da Unieuro a soli € 19,90 ha il difetto che non riesce a mostrare il peso a vuoto perché troppo basso – ho messo qualcosa di più pesante, tolto, e poi messo subito il keg vuoto per avere i Kg di tara – inoltre quando lo pesi riempito, il display rimane per pochi secondi (5-10 secondi), quindi non ti puoi distrarre – va beh! ora ho quella, ma consiglio una bilancia analogica.

CONCLUSIONE

Alla fine direi che non è andata poi troppo male, a parte la svista di cui sopra. Devo migliorare ancora sui collegamenti e cercare di fare in modo che l’afflusso della birra nel KEG avvenga più velocemente, anche facendo in modo che la CO2 “spinga” di più dentro al fermentatore, possibilmente senza attaccare la bombola, altrimenti lo spreco di CO2 diventa eccessivo – oggettivamente spendere 2-3h solo per trasferire la birra mi sembra un pò troppo – purtroppo non si può “allargare” il passaggio che introduce la birra tramite il BALL LOCK, quindi non mi resta altro che accelerare il flusso. Anche qui, come in tutte le azioni di processo, meno litri hai meno tempo ti serve; quindi se le vostre produzioni sono di pochi litri, questo diventa un problema minore o quasi nullo.


#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

Lascia un commento