Eccoci in una serata interlocutoria e di pensieri. Da ieri ho iniziato a carbonare con CO2 la 020.2 RAUCHBIER. Innanzitutto qualche difficoltà ad imparare come funzionasse l’erogazione della CO2 con la bombola della SODASTREAM. La prima grande differenza è che, una volta che hai ruotato il “pomolo” per far fuoriuscire la CO2, e verificato i PSI erogati, se chiudi il “pomolo” il manometro torna a zero. A differenza della bombola da 4kg e il riduttore di pressione utilizzato con essa, il manometro non segna la pressione presente nel circuito, ma la pressione di erogazione, quindi se chiudi il pomolo il manometro torna a zero. Con questo non è immediato capire se il circuito ha delle perdite.

L’amico Marco, con cui ogni tanto ci scambiamo pareri ed esperienze, si è raccomandato di controllare bene che la linea di flusso della CO2 non abbia perdite, altrimenti si rischia di vuotare la bombola della SODASTREAM in una notte. Purtroppo la certezza non ce l’ho; ho visto che la pressione si abbassa dopo qualche ora, non so se per effetto della solubilizzazione della CO2 nella birra o perché la linea perde – spero non sia perché perda, ma temo proprio che perda.

Ho promesso ad un conoscente che attendeva con ansia la RAUCHBIER (gli era piaciuta quella dello scorso anno) che entro martedì 19/12 l’avrei avuta disponibile. Alla ricerca di informazioni su carbonazione forzata su Internet, tra i vari siti di homebrewing e i vari post di forum e di gruppi Facebook, capisco che ci sono sostanzialmente 3 strade:

  1. Metto la pressione della CO2 alla misura voluta in base alla famosa tabellina, considerato i volumi a cui voglio carbonare, e la temperatura in cui è la birra. Per una carbonazione a 2,3-24 vols a 8°C devo mettere 13-14 PSI e attendere 10gg
  2. Un sistema che consente di velocizzare la solubilizzazione della CO2, é quello di far “dondolare” il fusto, tenendo aperto il flusso della CO2; questo consente alla CO2 di entrare in contatto con molto più liquido in meno tempo e solubilizzarsi molto più velocemente – in questo modo in poche ore è possibile avere la birra già carbonata
  3. Un ultimo sistema è impostare una pressione di erogazione molto elevata (20-30-40 PSI) per un periodo breve (una notte) e vedere il giorno successivo cosa si è raggiunto ed eventualmente integrare con un successivo periodo di erogazione ad una pressione elevata, fino a quando non si sono raggiunti i volumi desiderati, ovvero la pressione prevista a quella determinata temperatura.

Per accelerare la carbonazione, provo ad utilizzare il metodo descritto nel punto 2. Mi sono detto: “che ci vuole a far dondolare il fusto …. un pò di pazienza, facendo un pò di ginnastica, e il gioco è fatto”. ERRORE !! O meglio, il principio è assolutamente vero, se fai roteare il fusto certamente la solubilizzazione della CO2 è più veloce; e per questo l’ho anche fatto per più di una volta. Poi in serata mi sono fatto una domanda: ma perché ho fatto 4 settimane di COLD CRASH se poi, per far roteare il fusto, vado a mescolare tutto il residuo che è precipitato sul fondo ?? – GUAIO !”

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Ancora una volta “non si deve aver mai fretta, perché la fretta porta sempre problemi”!!

Direi che la modalità descritta nel punto 2, per me, non è assolutamente BUONA, a meno che dopo aver fatto questa “ginnastica” di roteazione del fusto, non lo si lasci di nuovo a bassa temperatura per qualche settimana !! Allora sono passato alla modalità descritta nel punto 3. Devo carbonare 2 FUSTI riempiti completamente (19LT x 2), così ho collegato con un T i 2 BALL LOCK, messo tra la bombola e i fusti un manometro con un rubinetto per controllare a che pressione siamo arrivati, e un rubinetto prima di arrivare alla bombola di SODASTREAM – Come dice giustamente Marco, più collegamenti e spezzoni si mettono, più probabilità che ci sia qualche perdita. Prima di cena ho impostato la pressione erogata con la bombola della SODASTREAM a 30 PSI, con l’intenzione di lasciar quella pressione per tutta la notte. Dopo aver cenato sono andato a controllare, e la pressione era scesa a 15 psi. Ho di nuovo cercato di inserire correttamente tutti i vari DUOTIGHT e spezzoni di tubo da 8mm di connessione, per cercare di scongiurare perdite, poi ho di nuovo girato il pomolo aumentando la pressione a 30 PSI. Dopo un paio di ore sono tornato a controllare e la pressione è rimasta a 30 PSI. Certamente nella notte la temperatura un pò si abbasserà – vero che i fusti sono chiusi dentro un frigorifero spento, che comunque è coibentato, quindi mi aspetto che non ci siano sbalzi di temperatura troppo eccessivi. Domani controllerò e spero di ritrovare la pressione erogata ancora a 30 PSI, quindi staccherò i BALL LOCK, chiuderò la erogazione di CO2, attenderò la mattinata che la pressione si stabilizzi, quindi misurerò a che pressione è arrivata la birra, ed eventualmente integrare ulteriormente con altra CO2 se necessario.

vedi PROFILO

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