E’ certamente importante per un HOMEBREWER trovare il modo e il tempo per sperimentare. Da quest’anno ho iniziato con la CONTROPRESSIONE e la CARBONAZIONE FORZATA. A parte i problemi tecnici e di organizzazione che tutto ciò comporta, mi sono venuti anche i classici dubbi di chi inizia a fare contropressione e a lavorare con la CO2. Non che questo sia un argomento “ignoto”. In molti sui social e su molti blog, certamente anche molto più autorevoli del mio, hanno già scritto parecchio sull’argomento. Sempre in linea con lo spirito del mio blog, cerco di raccontare i miei dubbi e le mie riflessioni sui diversi argomenti, senza nessunissima velleità di propinare verità assolute (lungi da me), ma semplicemente per condividere la mia esperienza e le mie riflessioni. Certamente faccio tesoro delle conclusioni e delle riflessione degli altri colleghi homebrewers, leggo e mi informo, ma poi, per come sono fatto io, devo necessariamente provare in prima persona e rendermi conto delle cose, a costo di ripercorrere errori e in generale esperienze che già altri hanno ampiamente documentato. Quale è il beneficio ? Di far proprie le conclusioni, e in certi casi di confermare o in altri di smentire, quanto da altri già sperimentato; ma anche, in alcuni casi, perfezionare e conformare le conclusioni rispetto al mio layout, ai miei materiali, con le mie attrezzature, con il mio metodo, con le mie consuetudini.
Bene una delle domande classiche che si pongono in molti arrivando alla carbonazione forzata dopo aver fatto, per un certo tempo, la rifermentazione in bottiglia è: “sarà vero che la birra è uguale o è diversa ?” Un collega Homebrewer (Marco M.) che gentilmente si è reso disponibile via Messangers a darmi consigli su carbonazione forzata, saputo che faccio cotte da 42Lt mi ha suggerito che questo mi consente di fare confronti per capire le differenze e fare sperimentazione.
Bene, ho preso in parola Marco, e dovendo finalizzare la 030.0 BELGIAN BLOND ALE ho pensato che fosse una buona occasione per fare qualche confronto, approfittando del fatto che:
- è risultato un BATCH di 51LT anziché 42LT – questo comporterà di non riuscire a contenere tutta la birra in 2 KEG ma ne serviranno inevitabilmente 3 con circa 15LT cad di birra al netto del residuo che resterà nel fermentatore
- avendo visto, a metà fermentazione, che le bucce di arancia galleggiavano, ho deciso di fare COLD CRASH nel fermentatore con l’obiettivo di farle precipitare sul fondo e non ritrovarmele in travaso, e rimandare quindi a dopo il travaso in KEG
- l’attenuazione del 65,4% (OG 1,066 – FG 1,022) ottenuta a fine fermentazione è veramente bassa e il dubbio di una sovracarbonazione è forte
Ad oggi quindi mi ritrovo a fine COLD CRASH ad avere nel fermentatore a 0°C 51LT di una BELGIAN BLOND ALE e, nei prossimi giorni, ho pensato di:
- Predisporre i 3 KEG di destinazione con sfera di acciaio galleggiante e mini filtro per pescare dall’alto (anche se per quello da imbottigliare con rifermentazione in bottiglia potrebbe essere inutile)
- travasare in contropressione con CO2 a 0°C nei 3 KEG di destinazione, cercando di miscelare la birra il più possibile per ottenere 3 batch che siano il più confrontabili possibile – trasferirò i primi 15LT nel primo KEG, poi di questi ne porterò 5LT da KEG a KEG negli altri 2 KEG; poi trasferirò x 3 volte 10LT per volta con destinazione un KEG sempre diverso dal quale trasferirò 5LT in altro keg, questo permetterà di avere la stessa birra con la stessa densità e la stessa “torbidità” in tutti i KEG di destinazione
- KEG 1 15LT rifermentazione in bottiglia – procedere immediatamente dopo il travaso a rifermentare in bottiglia con aggiunta di zucchero da tavola e F2 e imbottigliare con la BEERGUN cinese sempre utilizzando la CO2 e fare rifermentare le bottiglie a 20°C circa per 10gg – successivamente portare la bottiglie al freddo e attendere ulteriori 10gg per assestamento della birra
- KEG 2 15LT carbonazione forzata – procedere alla carbonazione forzata a 0°C – serviranno circa 10gg – per poi imbottigliare in contropressione e attendere ulteriori 10gg per assestamento della birra
- KEG 3 15LT carbonazione forzata abbassando preventivamente FG – procedere con una rifermentazione in KEG a 20°C aggiungendo zucchero da tavola e F2 e facendo fuoriuscire la CO2 prodotta dalla fermentazione, abbassando in tal modo la FG – serviranno circa 10gg in KEG a 20°C – riportare il KEG a 0°C e fare carbonazione forzata – serviranno altri 10gg per carbonazione – infine imbottigliare e attendere ulteriori 10gg per assestamento della birra
OBIETTIVI
La BELGIAN BLOND ALE è certamente una birra che, essendo BELGA, richiederebbe tradizionalmente una rifermentazione in bottiglia. Vero è che la BELGIAN BLOND ALE è la meno belga tra le birre del Belgio, portando con se un profilo pulito senza eccessivi esteri, ne tanto meno note fenoliche. Vero pure che la mia interpretazione ha visto l’aggiunta di ingredienti aromatizzanti che aumentano (presumibilmente) il Flavor. Interessante un confronto per capire che differenza si potrà riscontrare tra rifermentazione in bottiglia e carbonazione forzata. Altro punto interessante, a mio parere, provare a forzare un abbassamento degli zuccheri residui con una rifermentazione in KEG e capire se l’F2 si “mangerà” non solo lo zucchero aggiunto ma anche un pò di zuccheri residui rimasti dalla fermentazione primaria, e soprattutto se questo si potrà riscontrare nel bicchiere.
Cosa mi attendo ?
- che la rifermentazione in bottiglia (KEG 1) dia nel tempo (dopo 2-3 mesi) un profilo più “rotondo” rispetto alla carbonazione forzata (KEG 2) dove il finale secco si noterà maggiormente;
- che la rifermentazione in KEG 3 aumenti ancor più il profilo secco e disperda maggiormente gli aromi delle aggiunte aromatizzanti fatte
Vi rimando al post di RECENSIONE e di TASTING che, probabilmente in aggiornamenti successivi, riporterà quanto riscontrato.
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