Scrivo questo post quando ho appena pianificato di fare una 031.0 CALIFORNIA COMMON, e come nel progetto originale, la voglio fermentare utilizzando le vasche da ristorazione acquistate lo scorso anno (v. post “VASCHE PER FERMENTAZIONE“), mettendole nel frigorifero e lasciandole aperte.

Nella precedente esperienza c’è stato un problema che, a fine fermentazione, al momento del travaso, mi ha costretto a muovere le vasche con la conseguenza di un esagerato contatto con l’ossigeno che, inevitabilmente, si è trasformato in OSSIDAZIONE (v. post “FERMENTAZIONE IN VASCA APERTA“)

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Da quella esperienza però è anche cambiata un’altra cosa: ho iniziato ad utilizzare la CO2 e, dopo la fermentazione, a trasferire la birra nel KEG spingendola con la CO2. Inoltre sono passato da produzioni di batch da 54LT a batch di 42LT; a differenza della scorsa esperienza dove avevo necessità di 3 vasche per contenere l’intero batch, ora saranno sufficienti 2 vasche. Le vasche che avevo acquistato sono da 200mm e hanno una capacità totale di 26,5LT al colmo – chiaramente non è possibile riempirle completamente, ma direi che 21LT ciascuna dovrei riuscire a farglieli stare. Da tenere presente che essendo vasche larghe (530 x 325 mm), i 5,5LT che mancano al totale dei litri di capienza teorica complessiva, hanno una altezza ridotta – da un calcolo matematico proporzionale dovrebbero rimanere circa 7cm on top di vuoto – spero che durante la fermentazione la birra non fuoriesca. Conto sul fatto che utilizzerò un W-34/70 che è un lievito LAGER e quindi dovrebbe fermentare maggiormente nella parte bassa e non in quella alta, oltre al fatto che il tempo di sedimentazione dichiarato dalla Fermentis è veloce, e veloce dovrebbe essere anche la parte tumultuosa, perché fermenterò ad una temperatura un pò più alta di quella prevista classicamente per una birra a bassa fermentazione (v. post “031.0 CALIFORNIA COMMON“).

Bene fatte tutte queste premesse e spiegato gli antefatti, passiamo agli interventi che ho in mente di fare, che hanno l’obiettivi di

  • chiudere le vasche a fermentazione quasi conclusa
  • trasferire la birra nei KEG spingendo la birra nelle vasche con CO2 a pochi PSI di pressione
  • sistemare il problema di pescaggio interno alla vasca e riuscire a trasferire senza muovere le vasche dal frigorifero.

Per ottenere questi obiettivi dovrò

  1. acquistare guarnizioni per chiusura vasche
  2. forare i coperchi
  3. utilizzare morsetti per tenere chiuso il coperchio
  4. modificare il pescaggio interno alla vasca

GUARNIZIONI PER CHIUSURA VASCHE

Come potete leggere nel post precedente, potevo optare per l’acquisto di coperchi a chiusura ermetica; esistono, però hanno un costo veramente elevato – costano ciascuno tanto quanto la vasca. Dopo aver constatato che è possibile travasare utilizzando la CO2 anche da contenitori non pressurizzati (v. post “TRAVASO IN KEG – la seconda è (sempre) meglio della prima“), ho deciso di fare un primo tentativo acquistando solo la guarnizione. Ho visto che esiste come pezzo di ricambio e ho chiesto all’amico che mi aveva procurato le vasche presso una azienda che le produce se riesce a recuperarli. Ancora non conosco il prezzo, ma penso non sia così elevato come l’intero coperchio a chiusura ermetica.

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FORARE COPERCHI

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Per riuscire a trasferire spingendo la birra con CO2 è necessario fare ai coperchi il classico foro che normalmente serve per infilare il gorgogliatore. In realtà il foro servirà per applicare il piccolo DUOTIGHT con controdado, attraverso il quale collegare il tubo semirigido per insufflare la CO2, quando travaserò – come ho fatto nel caso del travaso in KEG da fermentatore piano (v. post “TRAVASO IN KEG – la seconda è (sempre) meglio della prima“), la CO2 che verrà introdotta sarà quella che fuoriesce dal KEG che si sta riempiendo, quindi ad una pressione veramente minimale. Per fare il foro su un coperchio in acciaio INOX piuttosto sottile, dovrò trovare qualcuno che me lo faccia con sufficiente garanzia di non rovinare tutto – io non me la sento di provarci, a parte che non ho trovato ne una fresa a tazza ne una punta delle dimensioni necessarie. Settimana prossima mi metterò alla ricerca di qualcuno che sia in grado di farlo.

MORSETTI PER CHIUDERE IL COPERCHIO

Quando chiuderò le vasche con i coperchi, dovrò cercare di serrare il più possibile i coperchi, quanto basta per evitare che la se pur minima pressione (<1 psi) non sfiati dal coperchio. E’ un pò che ci penso a come fare e per ora l’unica idea che mi sembrava percorribile è utilizzare un buon numero di morsetti a CLIP come quelli in foto. Ne ho comprati 20, e ne utilizzerò 10 per ciascuna vasca: 3 per ogni lato lungo e 2 per ogni lato corto. Vediamo se saranno sufficienti, altrimenti dovrò trovare un altro sistema, ma sono abbastanza confidente. In ogni caso metterò le vasche nei 2 piani superiori del frigorifero in modo che, mal che vada, si riesca comunque a trasferire per caduta o al massimo utilizzando la pompa a trascinamento magnetico, evitando in ogni caso di muovere le vasche e di aprire i coperchi.

MODIFICARE PESCAGGIO INTERNO

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Come detto va risolto assolutamente questo problema. Dovrò cercare un setup che consenta di pescare dall’alto con un tubo piccolo e morbido a cui collegare la classica pallina inox galleggiante. Devo verificare che quando il tubo arriverà alla parte bassa della vasca, riesca a pescare sufficiente birra per garantire il travaso dei classici 19LT (su 21LT totali), lasciando sul fondo il letto di lievito. In settimana farò un test con acqua per trovare il giusto setup. Nella immagine il setup precedente che non ha funzionato.

CONCLUSIONE

Questa volta mi sembra che, a patto di riuscire a predisporre quanto sopra descritto, ci siano buone probabilità di riuscita dell’operazione. Naturalmente farò un successivo post per aggiornarvi su questo processo.


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