PH-METRO

Ago 18, 2023

Strumento basilare che è indispensabile avere. Ce ne sono parecchi sul mercato, dai più basici ai più sofisticati. Io l’ho acquistato inizialmente da POLSINELLI quando ho acquistato tutta l’attrezzatura.

UTILIZZO

L’utilizzo basilare è la misurazione del PH di MASH, controllo assolutamente essenziale. Normalmente l’acqua che si utilizza ha un PH che si aggira intorno a 7,0. La correzione dell’acqua utilizzata per il MASH che normalmente faccio nella fase di RUN UP iniziale abbassa il PH di alcuni punti. Poi successivamente alla infusione, in relazione alla composizione del GRIST può abbassarsi di poco o anche fino a 6,0. Il valore target del PH di ammostamento è attorno a 5,2-5,3 (Accademico – come riportato in tutti i manuali). In verità io controllo il PH anche dell’acqua di SPARGE – se sia utile o meno vedo che è un punto discusso – per me lo Sparging è una fase importante di tutto il processo e che dura parecchi minuti; penso che l’utilizzo di acqua con PH troppo elevato possa avere conseguenze potenziali sull’astringenza. Infine è importante controllare il PH prima della fase di BOIL. Il valore di PH in BOIL è certamente importante, ma è difficile che non sia già corretto. Francamente non sempre me ne ricordo, ma sarebbe importante farlo.

IL MIO PH-METRO

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La cosa importante è avere la funzione ATC, ovvero la possibilità di compensare la misurazione sulla base della temperatura. Va detto però che tale possibilità, almeno su questo modello che ho acquistato io, è valida per temperature sotto ai 30°-32°; se la temperatura è di molto superiore al valore standard che per lui è 25°, la misurazione non è attendibile. Questo ha come conseguenza il dover raffreddare il campione di mosto prelevato che normalmente nella fase post-infusione va dai 53° ai 62°. Questo modello, oltre a mostrarti il valore del PH rilevato, ti mostra anche la temperatura rilevata. Altra cosa importante è la sua funzione di autospegnimento dopo qualche minuto di inattività, questo permette di salvaguardare le batterie più a lungo. Le ho sostituite lo scorso anno dopo 2 anni di utilizzo. Credo che sia tra i più basici, ma per il momento ho visto che è attendibile e l’unico difetto è appunto la funzione ATC valida solo al di sotto di 30°-32°, ma alla fine ha un costo abbastanza contenuto.

All’inizio dell’ammostamento lo lascio immerso in acqua distillata dentro un bicchiere di plastica. Quando devo fare la misurazione, prelevo il campione di mosto dal rubinetto basso della pentola di MASH, utilizzando una tazzina in ceramica. Raffreddo il campione mettendo la tazzina sotto l’acqua fredda del rubinetto; se devo fare altro, utilizzo una ciotola di acciaio inox nella quale metto acqua fredda prelevata dal rubinetto, e immergo la tazzina nell’acqua fredda. Il PH-METRO, una volta immerso nel campione, ti mostra anche la temperatura rilevata e se vedo che è ancora superiore ai 30°, attendo ulteriormente, fino a quando la temperatura è accettabile. Una volta presa la misurazione, sciacquo il sensore sotto al rubinetto e immergo nuovamente il PH-METRO nell’acqua distillata, in attesa della prossima misurazione; cerco di spegnerlo sempre quando “a riposo” nell’acqua distillata, salvo dimenticanze, e in quel caso si spegne lui automaticamente dopo qualche minuto.

TARATURA

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La taratura del PH-METRO è molto importante – in realtà questo vale un pò in generale per tutti gli strumenti – va fatta regolarmente. Certamente almeno a inizio stagione o comunque dopo un periodo di inutilizzo prolungato. Io consiglio di farlo anche 2-3 volte in una stagione (per me la stagione va da settembre a giugno). Come tarare il PH-METRO. Quando lo acquisti vengono fornite in dotazione anche le soluzioni necessarie per farlo. Vi riassumo velocemente il processo di taratura anche se certamente troverete nella confezione le istruzioni

Innanzitutto accendere il PH-METRO e immergere il sensore in acqua distillata per 10min, in modo che non sia asciutto. Io cerco di fare tutta la procedura portando le soluzioni di calibrazione a 25°, anche se non è di per se necessario visto che c’è la funzione ATC. Predisporre la soluzione a 7.00 in un recipiente ed immergervi il PH-METRO, quindi premere CAL (Calibration) per 3 secondi fino a quando non viene mostrato il testo “CAL”; rilasciare il tasto CAL, il PH-METRO identificherà il valore della soluzione in cui è immerso e visualizzerà il valore corrispondente 7.00; entro 2 secondi il valore viene salvato e lo strumento visualizzerà a conferma il testo “SAL” e immediatamente dopo mostrerà il testo “END” a conclusione della prima fase di calibrazione (non togliere il PH-METRO dalla soluzione fino a quando la procedura è terminata con “END”). A questo punto si ripete la procedura di calibrazione con la soluzione con PH 4.01 oppure con PH 10.01. Io normalmente faccio la procedura di calibrazione sia con la soluzione PH 4.01 sia con la soluzione PH 10.01. Vista la necessità di ripete la procedura di calibrazione più volte nel corso della stagione, ho acquistato su Amazon le soluzioni di calibrazione che utilizzo e che cambio ogni tanto per averle sempre “fresche”.

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