Il densimetro e il rifrattometro sono 2 strumenti alternativi ? assolutamente no !! Sono complementari e, a mio parere, vanno usati entrambi.
DENSIMETRO
Il densimetro è uno strumento manuale (analogico). Permette, immergendolo in un liquido – nel nostro caso il mosto – di misurare la densità zuccherina che è presente nel liquido. Ok, non mi dilungo in descrizioni che potete trovare tranquillamente in rete. Un riferimento: “FARE LA BIRRA: COS’È E COME SI USA IL DENSIMETRO” su Fermento Birra.
RIFRATTOMETRO
E’ pur sempre uno strumento manuale. Per la misurazione si basa sulla “rifrazione” della luce che passa attraverso un liquido più o meno denso – nel nostro caso il mosto. Anche qui troviamo in rete le spiegazioni: “RIFRATTOMETRO: COS’È E COME SI USA” su Fermento Birra.
Differenze principali:
- Il Densimetro non ha bisogno di essere tarato – ha una scala graduata fissa
- Il Rifrattometro richiede una procedura di calibrazione iniziale che va ripetuta e nel tempo
- Il Densimetro consente la misurazione di un liquido sempre ad una determinata temperatura standard (classicamente 20°C)
- Il Rifrattometro ha normalmente una funziona ATC che permette di correggere automaticamente la misura rilevata in base alla temperatura del liquido (comunque non oltre i 30-32°C – almeno quello che ho io)
- Il densimetro consente di rilevare direttamente la densità come gravità ovvero come rapporto tra la massa e il volume di una sostanza tarato sul peso specifico dell’acqua (1000 kg/m3)
- Il rifrattometro normalmente misura la densità in gradi BRIX, per cui esiste una formula di conversione da BRIX a SG e viceversa.
- Da Brix a SG: SG= (Brix / (258,6 – ((Brix / 258,2) x 227,1))) + 1
- Da SG a Brix: Brix= (((182,4601 x (SG – 775,6821)) x SG + 1262,7794) x SG – 669,5622)
Ok direi che qui mi fermo con la spiegazione tecnica. Passo a spiegare dove e come io li utilizzo.
Tendenzialmente il RIFRATTOMETRO lo utilizzo nel corso della cotta per misurare la densità durante il FILTERING (Post-Mash – Filtering – Pre-Boil), quando non mi posso permettere, per ragione di tempi, di raffreddare il mosto e portarlo a 20° – comunque il campione lo raffreddo perché devo almeno scendere sotto ai 30° – lo faccio sempre utilizzando tazzine in terracotta per raccogliere il campione che metto sotto all’acqua fredda, se non ho tempo e devo fare altro, lo immergo in una ciotola INOX riempita di acqua fredda – normalmente in 5-6 min riesco ad abbassare la temperatura – in passato ho avuto modo di sperimentare che le misurazioni al di sopra di 32-35°C non sono esatte – non so se sia un problema del mio rifrattometro, o meglio dei miei 2 rifrattometri, o sia un problema generale.
Viceversa il densimetro lo utilizzo per misurare la OG (Original Gravity) e per misurare la FG (Final Gravity) nel corso della fermentazione. Non solo, lo utilizzo anche per CALIBRARE IL RIFRATTOMETRO – questo avviene all’inizio di ogni anno e almeno 2-3 volte nel corso dell’anno. Poi lo utilizzo anche ad ogni cotta quando prendo la misura di PRE-BOIL e quando prendo la OG – solitamente prendo la misura sia con il densimetro sia con il rifrattometro per riportarla in un foglio Excel che serve per calcolare il “fattore di correzione” (wort correction) – clicca per il download – Il foglio excel permette di tenere traccia delle differenze (log) tra la misura rilevata dal rifrattometro, precedentemente calibrato partendo dall’acqua distillata, e quella rilevata dal densimetro (sempre alla stessa temperatura – io ho scelto 25°C circa) – la media delle differenze rilevate permette di avere il fattore di correzione che, applicato, migliora il grado di attendibilità della misura rilevata con il rifrattometro nel corso della cotta. L’ottenimento del fattore di correzione lo si può avere con il foglio excel citato, ma, per quel che mi riguarda, è anche presente nel software che utilizzo (Beersmith), il quale poi lo applica automaticamente ad ogni inserimento di SG. Tengo ugualmente aggiornato anche il foglio excel per avere comunque un backup dei dati.
SE IL RIFRATTOMETRO SI GUASTA ? GUAIO !
MI è successo nella passata stagione. Ad un certo punto l’unico Rifrattometro che avevo si è starato e non funzionava più – io, ignaro ed inesperto, ho creduto che si fosse guastato. Sono corso ad acquistarne uno nuovo, praticamente identico. Peccato però che il secondo non aveva la stessa calibratura del precedente e quindi nelle birre “work in progress” mi sono ritrovato ad avere misurato una OG con un rifrattometro e una FG con uno diverso (ovvero calibrato diversamente) – Questo ha inevitabilmente compromesso l’attendibilità degli ABV calcolati (ovvero il grado alcolico) – alla fine ho capito che la differenza era di circa un 2 punti di densità (niente di trascendentale) – immagino che sappiate che il grado alcolico della birra si misura per differenza tra OG e FG – vi rimando agli articoli citati sopra e anche a “Guida pratica: come calcolare il grado alcolico della birra!” da “Il Giornale della Birra“
In un secondo tempo, con calma, ho cercato di capire che cosa fosse successo a quel rifrattometro. In realtà si era semplicemente “completamente starato” – è bastato rifare la procedura di “taratura” con acqua distillata, per rimetterlo in funzione. Non sarebbe cambiato molto anche averlo saputo nel momento in cui è successo, perché comunque la soluzione sarebbe passata per una nuova calibrazione e avrebbe invalidato tutte le precedenti letture. Anzi, con il senno di poi, è stato positivo il fatto di avermi spinto ad acquistarne un secondo.
Ora ne ho 2, e vi consiglio vivamente di tenerne attivi 2. Quest’anno farò la procedura di calibrazione e il metterò in funzione entrambi in modo che la misurazione sia equivalente. Nel corso dell’anno lo rifarò e li terrò “allineati” in modo che siano sempre interscambiabili, per non avere sorprese nel corso della produzione.
NEL CORSO DELLA FERMENTAZIONE
E’ indubbiamente l’altro punto in cui io utilizzo il RIFRATTOMETRO. Non sono tra quelli “ossessionati” nella misurazione della FG e non la faccio “tutte le ore” – solitamente la prima la faccio alla fine della tumultuosa, salvo eccezioni se devo controllare l’andamento più in dettaglio, e poi 3-4 volte per controllare la fine della fermentazione primaria. Utilizzo il RIFRATTOMETRO e non il DENSIMETRO principalmente perché più veloce e devo prelevare meno birra – con il DENSIMETRO dovresti riempire il cilindro ogni volta e poi buttare la birra che hai prelevato. In verità quando determino che dovremmo essere alla fine della fermentazione e quindi decido che quella sarà la mia FG (Final Gravity) una misurazione con il densimetro la faccio sempre. Va ricordato che il campione nel cilindro va sempre opportunamente “sgasato” per togliere la CO2 solubilizzata, questo comporta tempi un pò lunghi. Poi devo dire che io mi ritrovo spesso a fare le cose “di corsa” e questo non è mai bene, quindi mi accontento in questa fase di una cosa un pò più approssimativa, giusto solo per conferma della misura rilevata con il RIFRATTOMETRO.
IL TILT
Assolutamente giusto citare questo bellissimo strumento. Il TILT E’ uno strumento tecnologico molto bello che, immerso nel fermentatore, permette di rilevare automaticamente la temperatura e la densità del mosto che viene trasmessa via wifi ad una app sul cellulare, dove vengono registrati i log. In questo modo hai una lettura accurata e costante della densità nel corso della fermentazione – per me ha un costo non banale: oggi su Pinta.it lo trovi a € 139,00. Io ho deciso che al momento non lo prendo perché mediamente, almeno fino ad ora, mi ritrovo ad avere 2 fermentatori contemporanei per COTTA da 54LT – utilizzo quelli di plastica alimentare da 30LT cad. – e mi è accaduto anche di avere 3 birre in fermentazione in 6 fermentatori contemporaneamente. Quindi il costo si moltiplicherebbe e, volendo non esagerare arrivando a 6, mi servirebbero almeno 4 TILT e l’investimento diventerebbe di € 544,00 – mi sono detto “non ne vale la pena” perché il beneficio del tempo risparmiato, per me, non vale quel costo, e anche la funzionalità di avere una misurazione costante in tutto il corso della fermentazione, non mi serve. Come sempre le considerazioni valgono per me oggi, e non è detto che valgano per altri allo stesso modo. Ad esempio ho un amico/collega che birrifica con un AIO, e normalmente fa 18-20LT con l’utilizzo di un solo fermentatore per volta, e, giustamente nel suo caso, lo ha acquistato e lo utilizza con soddisfazione – penso che nel suo caso lo avrei fatto anche io.
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