TERRITORIO

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

Siamo in BELGIO, assieme a Germania e Inghilterra, uno dei territori più importanti nella storia della birra, anche definito “paradiso delle birre”. Territorio piccolo, stati federali che si possono schematizzare in 3 macro regioni: Le FIANDRE al nord, la VALLONIA al sud, e al centro BRUXELLES. Ma in Belgio la suddivisione etnica più distintiva è, più propriamente, legata alla lingua e alla comunità di appartenenza e si suddivide in

  • Comunità Fiamminga (nelle Fiandre) che ha origini legate ai Paesi Bassi ed in generale alle popolazioni Nordiche
  • Comunità Francofona (nella Vallonia) che ha origini legate alle Francia ed in generale alle popolazioni Europee
  • Comunità Germanofona (nella Vallonia Orientale) che ha origini legate alla Germania ed alle popolazioni Tedesche

Bruxelles, la capitale, fonde in se tutte le diverse etnie.

Anche se chiaramente le origini delle popolazioni e conseguentemente gli usi, le consuetudini e la cultura in generale hanno inevitabilmente influenzato nel tempo i processi produttivi, di cui un esempio classico sono le SAISON, birre prodotte nelle fattorie (Farmhouse) per i braccianti agricoli (Saisonnier), in Belgio non abbiamo in generale una identificazione diretta tra birra e territorio, e difficilmente si riesce a ricondurre le birre ad uno stile che rappresenti un territorio, come invece avviene molto spesso per la Germania. Diciamo che le birre sono più espressione di un movimento e di una cultura, come ad esempio quello monastico con le birre di Abbazia, o di un vero e proprio “regolamento” che ne sancisce l’appartenenza, come quello delle birre Trappiste. Così come in passato, ancora oggi il produttore Belga non si attiene necessariamente ad una ricetta codificata e conosciuta, ma bensì “crea” e “personalizza” la sua ricetta, aggiungendo a proprio piacimento ingredienti caratterizzanti, uscendo spesso dai canoni standard che contraddistinguono quello specifico stile; stile che ha senso solo quando legato all’identificazione e classificazione utile ad un concorso, finalità a cui è orientata la classificazione BJCP. In generale possiamo dire che il Belgio è la patria delle ALTE FERMENTAZIONE, da cui si distinguono il LAMBIC e le Birre Acide a Fermentazione spontanea, che nel panorama brassicolo mondiale sono una categoria tutta a se e, contrariamente a quanto detto prima, in Belgio sono normalmente prodotte in una specifica regione denominata Pajottenland che si trova a sudovest di Bruxelles.

La produzione Birraria in Belgio è fortemente legata alla storia e alle tradizioni, perché pratica che si tramanda da sempre. L’avvento dei monaci e della vita monastica ha contribuito notevolmente a diffondere sul mercato la birra. Fare birra, per il produttore belga, è principalmente espressione della sua fantasia e della sua capacità nel saper accostare e bilanciare i diversi ingredienti caratterizzanti e che portano a contraddistinguere in modo assolutamente unico la sua produzione. Ci sono comunque tratti distintivi generali. Tipicamente le birre belghe hanno un grado alcolico mediamente da elevato a molto elevato, il lievito è l’assoluto protagonista perché apporta una serie di aromi e sentori molto peculiari e ben in evidenza, spesso evidenziando l’apporto di esteri e note fenoliche da medie a medio-forti; il luppolo apporta profili in genere agrumati e floreali, ma non è mai fortemente in evidenza in aroma, se pur ben presente allo scopo di bilanciare un corpo spesso e volentieri molto forte; la carbonazione si contraddistingue per essere da media a medio-alta in quasi tutte le birre belghe.

Se invece ci concentriamo sullo specifico stile BELGIAN BLOND ALE che qui descriviamo, scopriamo essere in realtà una ECCEZIONE nel panorama brassicolo del Belgio, non riconducibile ad un territorio specifico, con un storia piuttosto recente, e un profilo che in parte si discosta dai tratti distintivi delle birre del Belgio.

STORIA

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

La Storia di questo stile birrario, come detto, è relativamente recente e non dscende, come per tutte le altre birre del Belgio, dalla tradizione brassicola nazionale. La sua nascita è più legata alla sua commercializzazione, quindi se vogliamo espressione più direttamente riconducibile alla storia della birra industriale. La sua nascita “ufficiale”, anche se probabilmente già prodotta da qualcuno, si collega al birrificio LEFFE che fu il primo a produrla con lo scopo di distribuirla su larga scala, contribuendo a farla conoscere a tutto il mercato. Nasce fondamentalmente nel secondo dopoguerra per contrastare la diffusione delle LAGER, ma ovviamente rimanendo all’interno delle ALTE FERMENTAZIONI, caratteristica di tutte le birre Belghe.

CARATTERISTICHE DELLO STILE

Le principali caratteristiche dello stile fanno della BELGIAN BLOND ALE una BIRRA BELGA che, come detto sopra, si discosta dal profilo che comunemente caratterizza le birre Belghe.

La Belgian Blond Ale è una birra belga che è la meno belga tra le birre belghe”.

Il colore è un giallo dorato leggermente intenso che ricorda un pò le TRIPPLE, ma con un tenore alcolico non molto elevato, ABV che va da 6% a 7,5%. Una birra limpida o anche leggermente velata, facile da bere, con una carbonazione presente ma non eccessiva e un finale leggermente secco, che consente di mantenere la morbidezza, rotondità e dolcezza iniziale. E’ di fatto, tra le birre belghe, quella più dolce, con un rapporto BU/OG che mediamente è attorno allo 0,25. Tra le birre belghe è quella che più si discosta dalle caratteristiche generali delle birre del Belgio, con la parte fenolica quasi assente; un apporto del luppolo ridotto o quasi assente in aroma e un amaro abbastanza defilato. Anche il lievito, che è certamente il protagonista indiscusso nel panorama delle birre belghe, se pur presente, qui non appare così evidente, lasciando emergere i malti come caratteristica distintiva. Rimane una birra assolutamente “aromatica” con un apporto di note dolci che vanno dal miele, al panificato crudo, al leggero caramello, con note speziate presenti ma non preponderanti, un fruttato che vira verso l’agrume (arancia / limone), e appunto quel minimo tocco sul finale di secchezza dato da un basso apporto di zucchero (comunque presente), ben lontano da quello di una TRIPPLE.

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

Ma veniamo a declinare questo stile nei numeri (v. BJCP-2021 CAT.25):

OG: 1.062 – 1.075FG: 1.008 – 1.018IBUs: 15 – 30SRM: 4 – 6ABV: 6.0 – 7.5%

Una birra con tenore alcolico sostenuto, una buona attenuazione (76% e 84%), un amaro appena utile al bilanciamento, un corpo ben presente. Come detto colore giallo dorato, carbonazione da 2,6 a 3,2 vols. Il BJCP la descrive come:

Una birra belga dorata, moderatamente forte, con una piacevole ma leggera complessità derivante dal lievito di aromi speziati e agrumati, al palato morbida e maltata, profilo secco e morbido nel finale, persistendo nel retro-olfatto le note di miele e di agrume.

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

GRIST

La parte di MALTO come detto è quella che maggiormente caratterizza questa birra; parte da una base di malto PILSNER (belga) aggiunge un tocco di Panificato classico ad esempio di un malto VIENNA, a cui si può accostare un poco di Biscottato che si può ritrovare in un malto MONACO, una “timida” percentuale di Crystal chiaro che aggiunge un minimo di note di Caramello, evitando di intensificare il colore che deve rimanere assolutamente su toni chiari/dorati. Penso che la scommessa di questa birra sia riuscire a dare una sufficiente complessità derivante dai malti, in una birra che deve rimanere pulita, chiara e facile da bere. Il BJCP parla esplicitamente di “sugar or other adjuncts“, permettendo l’aggiunta di fermentabili alternativi che potrebbero aiutare nel trovare il giusto equilibrio tra corpo e tenore alcolico comunque presente se pur non eccessivo – mediamente abbiamo un ABV tra 7,0% e 7,5%, anche se il range BJCP consente valore anche più bassi fino al 6,0% – Una birra dove prevale rotondità e dolcezza di fondo, finendo con una secchezza che faciliti la bevuta senza impoverire troppo il retrogusto che deve avere una buona persistenza retro olfattiva derivante dagli aromi del malto.

LUPPOLI

Luppoli continentali che devono bilanciare come detto la dolcezza, facendo in modo che non diventi “stucchevole”, e che, visto il basso rapporto BU/OG, non emergano troppo in aroma. L’obiettivo è cercare di far emergere l’agrumato e lo speziato con un profilo medio basso che non aggredisca nella bevuta.

ACQUA

L’acqua certamente ci permetterà di raggiungere l’intento della prevalenza dei malti, cercando un apporto di sali sbilanciato leggermente verso i cloruri (senza esagerare – molto vicino al bilanciato), in modo che l’amaro dei luppoli, poco presente, rimanga solo a bilanciare la complessità e la dolcezza.

MASH & BOIL

Il mash dovrà ricercare e tendere allo stesso obiettivo. Certamente iniziare con una pausa abbastanza decisa tra 62-65°C alla ricerca di una buona percentuale di zuccheri fermentabili, ma anche un pausa più breve nel range 68°-70°C per aumentare il corpo ed evitare di ritrovarci con una birra troppo “watery”, concludendo con uno step a 72°C per migliorare l’apporto di una schiuma che, in questa birra, deve essere bianca, fine e ben presente, accompagnata poi da una media carbonazione.

LIEVITO

Se pur generalmente nelle birre belghe l’importanza del lievito suggerisce fortemente l’utilizzo di LIEVITI LIQUIDI, alla ricerca di quell’apporto caratterizzante di aromi e sapori molto complesso e variegato, viceversa nel caso specifico della BELGIAN BLOND ALE è possibile pensare ad un utilizzo di lieviti DRY che, se pur scelti all’interno di ceppi che apportano appunto un profilo classico del mondo belga, consentono comunque di ottenere un profilo fermentativo veloce e ben attenuato. Un esempio certamente può essere l’S33 della FERMENTIS con un profilo fruttato / floreale, una densità finale alta e una flocculazione media.

CONFRONTO TRA STILI

Proprio perché una birra assolutamente fuori dallo standard, è difficilmente sovrapponibile con altri stili, la si può confrontare per evidenziare appunto le sue peculiari differenze. Intanto partiamo dal fatto che siamo all’interno della categoria 25 del BJCP “STRONG BELGIAN ALE” che include

birre chiare, ben attenuate, da equilibrate ad amare, spesso più guidate dal carattere del lievito che dal sapore del malto, con alcol generalmente più elevato

Interessante questo tentativo del BJCP di rimanere generico con il “.. spesso più guidate dal ..”, tentativo per cercare di includere appunto la BELGIAN BLOND ALE che viceversa si contraddistinguono per il profilo maltato in evidenza che non deve essere “soverchiato” dal lievito. Quindi un tratto distintivo che si discosta dalle altre birre contenute nella categoria, la SAISON e la BELGIAN GOLDEN STRONG ALE. Sulle SAISON va fatto un ragionamento a parte, perché sono loro stesse una categoria molto ampia, all’interno della quale si può azzardare una “lontana” somiglianza con versioni di SAISON più bionde e forti, ma certamente le SAISON avranno un amaro più accentuato, un carattere di lievito più prevalente e soprattutto l’apporto del frumento (come anche di altri possibili cereali) che le distingue, assieme all’uso accentuato di bucce di arancia, coriandolo, e altre spezie. Dalle BELGIAN GOLDEN STRONG ALE siamo piuttosto lontani perché birre molto più forti (ABV 7,5% – 10,5%), un amaro molto maggiore, un profilo di lievito con esteri molto pronunciati.

Il BJCP cerca un paragone nel corpo e nel bilanciamento con la DUBBEL, escludendo ovviamente il colore più ambrato e l’apporto del sapore derivante dai malti scuri non presenti nella BELGIAN BLOND ALE, inoltre nelle DUBBEL abbia anche un amaro più pronunciato.

Quindi a ragione il BJCP dedica a questa birra uno specifico stile, anche se non ha radici storiche ma è frutto del recente passato. La produzione di questa birra si presta ad un buon esercizio di stile, nel cercare di bilanciare MALTO, DOLCEZZA, LIMPIDEZZA, PULIZIA, FORZA, SECCHEZZA, AROMA AGRUMATO E SPEZIATO che a buon titolo rientra nella tradizione brassicola BELGA, lasciando molto spazio alle interpretazioni che vgliono enfatizzare una o più di queste caratteristiche, all’interno ovviamente del profilo generale previsto.

Alucni link interessanti:

ARTICLE ©

ARTIBUS LOGO - #BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTAZIONE, #FERMENTATION, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH

#BEER, #BIER, #BIRRA, #BREW, #BREWED, #FERMENTATION, #FERMENTAZIONE, #HOMEBREWED, #HOMEBREWER, #MASH, #BEER STYLE, #STILE BIRRA, #BIERSTIL

Lascia un commento